GLI STATI UNITI AMMETTONO DI AVERE LABORATORI BIOLOGICI IN UCRAINA
Martedì il sottosegretario di Stato per gli affari politici Victoria Nuland ha ammesso l’esistenza di “strutture di ricerca biologica” finanziate dagli Stati Uniti in Ucraina. Nei laboratori, come in molti altri sparsi nel mondo, si facevano esperimenti su armi biologiche.
La notizia che finalmente gli Stati Uniti hanno ammesso che in Ucraina si trovano dei laboratori segreti finanziati dal Dipartimento della Difesa non sembra aver avuto un grande impatto sull’opinione pubblica che, in questa guerra, è molto più sensibile alle notizie dei bombardamenti su ospedali in cui non si trovano affatto medici e malati che alle informazioni riguardanti possibili future pandemie.
Questa notizia invece è molto importante perché è la prima volta che da oltre oceano viene ammessa l’esistenza di questi laboratori segreti i cui esperimenti sono rivolti non alla cura di malattie o alla prevenzione da possibili pandemie attraverso lo lo studio dei virus animali ma allo sviluppo di armi biologiche o batteriche. Pratica questa del resto vietata da una convenzione internazionale risalente al 1917 che quasi nessuno rispetta. Gli Stati Uniti dispongono di oltre un centinaio di questi siti dislocati in varie nazioni del mondo che se però uniti in una ipotetica linea tracciano un contorno attorno, guarda caso, alla Russia ed alla Cina. Oltre all’Ucraina che ha ricevuto finanziamenti per oltre 200 milioni di dollari per il funzionamento dei laboratori sul suo territorio i siti di studio si trovano tra l’altro in Kazakistan, Tagikistan, Kirghizistan, Armenia e Georgia.
Oggi il Ministero della Difesa russo ha annunciato che i laboratori biologici finanziati dagli Stati Uniti e situati in Ucraina stavano conducendo esperimenti con campioni di coronavirus di pipistrello, come avveniva anche nel laboratorio cinese di Wuhan, finanziato pure questo dagli Stati Uniti. “Secondo i documenti gli statunitensi hanno pianificato di condurre un lavoro sugli agenti patogeni di uccelli, pipistrelli e rettili in Ucraina nel 2022, con un’ulteriore svolta verso lo studio della possibilità di portare la peste suina africana e l’antrace”, ha dichiarato il portavoce del Ministero della difesa, il maggiore generale Igor Konashenkov.
Aspettiamo i documenti che certifichino le accuse mosse dalla Russia ma resta comunque il fatto che in questi laboratori vengono studiati virus che non hanno, come detto, niente a che fare con la cura delle malattie. Occorre ricordare a tale proposito che in un mondo in cui la guerra sembra essere una costante è molto più semplice sviluppare batteri e virus per uso militare che produrre armi come quelle atomiche. Infatti una guerra biologica può essere scatenata in qualunque momento e non lascia traccia. Il luogo da dove venisse lanciato un missile con una testata nucleare che esplodesse verrebbe in pochi minuti identificato e quindi si saprebbe chi lo ha lanciato. In una ipotetica guerra battereologica invece la propagazione di un virus o di un batterio è molto più semplice, basterebbe diffonderlo ad esempio in un aeroporto o in uno stadio ed il gioco è fatto.
La notizia che gli Stati Uniti hanno ammesso le loro responsabilità in questo settore di ricerca dovrebbe provocare una grande indignazione e rifiuto nell’opinione pubblica soprattutto dopo che il Covid 19 ha messo in ginocchio il mondo per oltre due anni ma invece la continua anestetizzazione della popolazione fa passare in secondo piano il fatto che in giro per il mondo si stiano sviluppando, nel segreto più assoluto. armi di distruzione di massa basate su virus e batteri.
Per concludere spero che questa mia piccola riflessione sui rischi delle ricerche sui virus non passi ancora una volta per una incondizionata posizione a favore di Putin perché non lo è. Ho più volte scritto dei miei dubbi sugli esperimenti condotti nel laboratorio cinese di Wuhan nonostante la mia simpatia per la Cina, ma come accade sempre più spesso esprimere opinioni che non ricalcano quelle della maggioranza rappresenta sempre un rischio ovvero quello di essere considerato partigiano, in questo caso ovviamente sarò catalogato come un servitore della Russia di Putin. Rischio che del resto corro ogni giorno in questi ultimi tempi.
Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info