UN’INDAGINE INCOLPA UNA SOCIETA’ SVIZZERA DI INQUINARE IL LAGO IZABAL IN GUATEMALA
Un’indagine condotta da oltre 20 media internazionali ha scoperto che la società mineraria svizzera Solway Investment Group ha nascosto per anni la contaminazione del lago Izabal situato in Guatemala ed ha usato mezzi illeciti per nascondere il fatto. Ma lo scandalo tocca anche alcune importanti marchi come Ikea e Siemens.
L’indagine denominata Mining Secrets ha svelato, attraverso email e documenti segreti filtrati dalle società Guatemalan Nickel Company e Pronico, filiali di Solway Investment Group, che l’inquinamento del lago Izabal sarebbe da ricondurre alle loro attività minerarie. Dall’indagine emergerebbe inoltre che la società avrebbe nascosto qualsiasi elemento che possa dedurre la sua responsabilità nei gravi casi di inquinamento.
L’inchiesta giornalistica, a cui hanno partecipato 65 reporter provenienti da 15 paesi, indica che nel 2017 questa società e il governo guatemalteco hanno mentito quando hanno affermato che la macchia rossa apparsa nel lago Izabal, adiacente a uno dei suoi impianti minerari, era da ricondursi allo sviluppo delle alghe.
Tutto inizia nell’aprile del 2017 quando i pescatori una mattina, usciti per pescare il pesce gatto nel lago, si accorgono che una patina rossa copriva le acque. Non hanno avuto dubbi, c’era solo una possibile causa a quello strano effetto: una contaminazione da parte della vicina miniera. Le popolazioni locali affermano che già da un anno si verificavano strane morti negli animali della zona ma nessuno si era allarmato.,
All’epoca, i pescatori della zona accusarono la compagnia mineraria di contaminazione iniziarono per questo una protesta. Uno di loro, Carlos Maaz, è stato ucciso dalla polizia durante le manifestazioni.
Qualche tempo dopo, il dipartimento di Gestione Ambientale di Pronico ha rilevato “la presenza di materiale sedimentato nel canale di uscita dell’impianto di processo. È stato osservato che a seguito di forti piogge, il materiale ha raggiunto il lago Izabal.
L’indagine rivela che i proprietari di Solway Investment Group hanno corrotto il presidente Alejandro Giammattei. Il fatto era stato indagato dall’ex procuratore capo contro l’impunità, Juan Francisco Sandoval, che ora si trova in esilio. Aggiunge inoltre che il comune il Ministero dell’Energia e delle Miniere hanno truccato un referendum svolto tra le comunità indigene della zona per consentire alla compagnia mineraria di continuare a operare.
Nell’ottobre 2021, centinaia di indigeni di El Estor, il comune dove si trova la miniera, hanno bloccato l’accesso al centro abitato per diversi giorni per impedire che i camion potessero arrivare alla miniera. Successivamente, Giammattei ha dichiarato lo stato d’assedio a El Estor e ha militirizzato la regione. La miniera in teoria doveva essere chiusa dal febbraio del 2021 a causa di un provvedimento del Ministero delle Miniere per una violazione ma i camion continuavano ad entrare ed uscire indisturbati.
Durante le proteste la polizia ha usato metodi repressivi violenti come lancio di lacrimogeni, botte ai manifestanti ed arresti. Inoltre è stato proclamato il coprifuoco dall’imbrunire alle prime ore dell’alba per un mese. Molte perquisizioni sono state poi eseguite nelle case dei leader delle proteste.
Ma lo scandalo non si ferma in terra guatemalteca, infatti secondo la televisione svedese molti prodotti per la casa, come lavatrici, fornelli ed altro sono stati realizzati con il nichel della società svizzera. Le merci in questione prodotte da Ikea, Bosch, Siemens ed Miele che dichiarano di essere rispettose dell’ambiente e di tutelare i diritti umani delle popolazioni, sono stati prodotti con il nichel proveniente dalla miniera di El Estor, in Guatemala, mettendo in gran imbarazzo le aziende produttrici.
La miniera di El Estor è una delle più grandi dell’America Centrale e rifornisce di nichel le acciaierie di mezzo mondo compresa l’acciaieria finlandese Outokumpu che produce le merci per Ikea ed altri marchi.
La Società mineraria Solway Investment Group ovviamente nega tutto e dichiara di rispettare tutte le norme ambientali ma i documenti filtrati dimostrerebbero il contrario.
Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info