SCATTA LA SCURE DELLA CENSURA SUI CANALI DI INFORMAZIONE RUSSI SPUTNIK E RUSSIA TODAY
Scatta la censura dell’Unione Europea sui mezzi di informazione russi come l’agenzia stampa Sputnik e il canale televisivo Russia Today rei di diffondere false notizie. In tempo di guerra non è ammesso avere accesso ad altre informazioni che non siano quelle proposte dal comando militare.
Tra le varie sanzioni messe apunto contro la Russia per l’intervento armato in Ucraina scatta pure la censura contro i mezzi di informazione russi. Infatti secondo quanto affermato dalla presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen in una conferenza stampa sarà impedito ai media russi di diffondere false notizie nell’Unione Europea.
La presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen ha dichiarato che i media di proprietà dello Stato russo, Russia Today, Sputnik e le loro affiliate “non potranno più diffondere le loro bugie e seminare divisione nella nostra Unione”.
Affermazione che lascia di stucco e appare persino paradossale visto le innumerevoli fake news messe in giro in questi giorni dai nostri fedeli mezzi di informazione. Tra le più clamorose non possiamo dimenticare le immagini trasmesse dai telegiornali di RaiUno e RaiDue ritraenti scene del videogioco War Thunder spacciate per bombardamenti dell’esercito russo.
Come poi dimenticare la sfilata dei mezzi russi durante una parata a Mosca fatta passare per un convoglio militare che si dirigeva verso l’Ucraina dal Sole 24 Ore. Ma la più clamorosa credo sia l’audio totalmente inventato e diventato virale in cui i militari presenti sull’Isola dei Serpenti avrebbero mandato a quel paese l’esercito russo che gli intimava di arrendersi e che avrebbero deciso di morire per la patria. Tutto falso, riconosciuto persino dal Presidente ucraino Zelensky che aveva concesso la medaglia al valore militare ai 13 soldati che avevano deciso di immolarsi per la patria.
Di vera e propria censura è del tutto ragionevole parlare perché Ursula Von der Leyen ha chiaramente detto che le notizie diffuse da Sputnik o da Russia Today seminano “divisione nella nostra Unione”. Come dire che se altre voci approfondiscono o commentano quanto sta accadendo da un altro punto di vista incrinano il regolare flusso delle notizie trasmesse e controllate che arrivano nelle case degli europei. Insomma non si deve avere accesso ad altre informazioni che non siano quelle che il comando militare propone per giustificare le loro azioni.
Considerare i mezzi di informazione russa come seriali diffonditori di false notizie è davvero troppo. E’ vero che durante la guerra la propaganda, da entrambe le parti in conflitto, riveste un aspetto molto importante perché riesce a influenzare l’opinione pubblica ma censurare le voci alternative non è certo un gesto democratico. Capisco benissimo che da parte dell’Unione Europea ci sia la voglia di impedire che altre voci diffondano i propri punti di vista ma certamente resterà difficile sostenere in futuro che in altri paesi la dissidenza viene silenziata dai governi in carica che controlla l’informazione.
Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info