IL GASDOTTO NORD STREAM 2 VA IN LETARGO FINO A NUOVO ORDINE
Il Cancelliere tedesco Scholz ha di fatto messo in letargo il gasdotto Nord Stream 2 che doveva portare il gas direttamente dalla Russia alla Germania dopo che ieri Putin ha riconosciuto le repubbliche di Donetsk e Lugansk.
Secondo le dichiarazioni del Cancelliere tedesco Scholz il gasdotto Nord Stream 2, sempre osteggiato dagli Stati Uniti e una delle principali cause della crisi ucraina, è stato praticamente messo in letargo a tempo indeterminato.
“La situazione è fondamentalmente diversa oggi, (…) alla luce degli ultimi sviluppi, (…) la situazione va rivalutata a proposito anche del Nord Stream 2”, ha detto Scholz oggi a Berlino, dopo un incontro con il primo ministro irlandese Micheál Martin.
Il Cancelliere tedesco ha affermato di aver chiesto al ministero dell’Economia di ritirare il rapporto esistente sull’analisi della sicurezza dell’approvvigionamento presso l’Agenzia federale delle reti. Come dichiarato dal Cancelliere questa azione potrebbe “sembrare tecnica, ma questo è il passaggio amministrativo necessario affinché il gasdotto non possa essere certificato ora”. Senza questa certificazione, il Nord Stream 2 non può entrare in funzione,.
Insomma il Nord Stream 2 è praticamente caduto nel limbo e la sua apertura resta un’incognita. La scelta di Putin di riconoscere le due repubbliche ucraine ha per prima cosa ottenuto la definitiva morte del gasdotto indispensabile per noi europei ma da sempre osteggiato dagli Stati Uniti. Dico morte perché se la sua apertura è legata alla risoluzione della crisi ucraina allora questo evento avverrà chissà fra quanti anni. Il gas è la causa principale della crisi e dunque non ne vedo un’uscita a breve tempo.
Aver messo in letargo il Nord Stream 2 ci verrà spacciata come una delle misure economiche messe in campo dai buoni per colpire la russia e convincerla a rientrare dalla decisione di aver riconosciuto le due repubbliche. Ma come è chiaramente evidente gli unici che pagheranno le conseguenze della mancanza di gas saremo proprio noi europei. Mi sembra di vivere la barzelletta che vedeva un uomo darsi le mazzate sui testicoli e godere quando il colpo non glieli colpiva.
L’inconsistenza della politica estera dell’Unione Europea prona invece a tutelare gli interessi degli Stati Uniti ha partorito il solito pastrocchio utile appunto solo a Joe Biden, che ha sempre chiesto di non dipendere per il gas dalla Russia quindi di non aprire il Nord Stream 2. Alla fine gli Stati Uniti escono vincitori e non mi stupirei se le tensioni adesso a livelli altissimi nei prossimi giorni non si smorzassero magari dopo che gli alleati europei abbiano approvato altre sanzioni contro la Russia.
Credo sia vero quanto detto ieri da Putin nel suo discorso quando ha affermato che all’occidente fa paura una Russia forte non tanto perché potrebbe dichiarargli guerra ma potrebbe, grazie all’espansione economica e politica, metter in discussione il ruolo egemone degli Stati Uniti.
Dall’altro lato invece Putin ha da sempre cercato di ridare al suo paese un ruolo di prim’ordine nel quadro geopolitico internazionale. Infatti la Russia dopo il crollo dell’Unione Sovietica e della conseguente svendita eseguita da Boris Eltsin durante il suo periodo di presidenza aveva perso quasi completamente il suo posto nello scacchiere internazionale. Putin, con le sue politiche nazionaliste, ha riportato la Russia tra i grandi del mondo ma questa posizione attualmente non gli è riconosciuta.
Le due visioni del mondo, quella unipolare degli stati Uniti e quella multipolare della Russia, cozzano chiaramente mentre nel mezzo ci stiamo noi europei che non abbiamo una politica estera propria e ne paghiamo le conseguenze. Essere dei vassalli non è mai convenuto a nessuno: Nord Stream 2 dovrebbe insegnare qualcosa.
Infine mi sento di dire a tutti coloro che hanno visto nella mossa muscolare di Putin di riconoscere le repubbliche di Donetsk e Lugansk che questa azione non sia la migliore per gli interessi dell’Europa ma la migliore per gli Stati Uniti e dei suoi piccoli fans che abitano a Bruxelles.
Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info