SULLA CRISI UCRAINA IL PRESIDENTE DI EL SALVADOR NAYIB BUKELE AFFERMA CHE “L’AMMINISTRAZIONE BIDEN STA PERDENDO TUTTA LA CREDIBILITA’ “
Sulla crisi in Ucraina la macchina della disinformazione è in piena attività oramai da tempo: dopo aver ampiamente diffuso ed amplificato la notizia che il 15 e 16 febbraio ci sarebbe stata l’invasione del paese centroeuropeo da parte della Russia che poi, come era previsto, non è avvenuta, la fatidica data era stata spostata per il successivo 20 febbraio. Anche la domenica è passata ma dell’invasione russa non si è avuto notizia.
Nonostante le plateali fake news messe in circolazione da un sistema mediatico alle dirette dipendenze della macchina guerrafondaia degli Stati Uniti e della Nato le notizie su una possibile invasione continuano a circolare sui media occidentali. Domenica un reportage della CNN, citando le solite fonti di intelligence, a quanto sembra poco verificate, afferma che i comandanti russi hanno ricevuto l’ordine di procedere a lanciare un attacco all’Ucraina.
Riguardo a questa ennesima notizia di un’imminente invasione il presidente di El Salvador, Nayib Bukele, ha così commentato sul suo account Twitter: “Questi ‘comandanti’ ricevono quattro ordini di attacco a settimana? L’amministrazione Biden sta perdendo tutta la credibilità che le è rimasta. Ecco, un nuovo presunto ordine che non si è verificato. Strana strategia”,.
Commentando le ripetute notizie di un’invasione russa in Ucraina il portavoce presidenziale russo Dmitry Peskov ha sottolineato domenica che l'”isteria” dei media si scontra con i tentativi di Mosca di risolvere la situazione in Ucraina attraverso i canali diplomatici. “In effetti, c’è un contrasto significativo tra l’isteria che si sta svolgendo nei media di questi paesi e la natura dei negoziati”, riporta RT.
Intanto le forze di sicurezza ucraine continuano a bombardare le regioni del Dombass nell’indifferenza generale degli Stati Uniti e della Nato impegnate nella solita retorica che vede nella Russia la unica colpevole di questa crisi.
Nelle autoproclamate repubbliche di Donensk e Lugansk la pioggia di proiettili sparati dai mortai e dai cannoni ucraini continua mentre l’esodo delle popolazioni locali russofone verso la Russia non si ferma. Sono oltre 50 mila gli sfollati che hanno passato il confine per rifugiarsi nella vicina Repubblica Russa favorendo così il piano messo a punto dal governo ucraino che prevede la completa sparizioni di queste popolazioni dalle due repubbliche ribelli.
I leader delle repubbliche di Donetsk e Lugansk Denis Pushilin e Leonid Pasechnike hanno chiesto oggi al Presidente Vladimir Putin di riconoscere l’indipendenza dei due territori. I due leader hanno inoltre chiesto al presidente russo di valutare la possibilità di raggiungere un accordo di amicizia e cooperazione tra Mosca e le due autoproclamate repubbliche incluso l’ambito della difesa. La richiesta dei due leader verrà oggi discussa nell’ambito della riunione straordinaria del Consiglio di Sicurezza della Russia convocata per discutere della crisi ucraina.
Vladimir Putin ha dichiarato che la richiesta di riconoscimento delle due repubbliche verrà esaminata oggi nel corso della riunione del Consiglio di Sicurezza. A tale proposito l’ex presidente russo ed attuale vicepresidente del Consiglio di Sicurezza Dimitri Medvedev ha dichiarato che “in Dombass vivono 800 mila russi che non solo parlano russo ma che sono cittadini del nostro paese”, ha poi continuato affermando che “se la situazione segue sviluppandosi senza miglioramenti l’unica soluzione sarà quella di riconoscere le due repubbliche”.
Il Presidente della Duma, la camera bassa del parlamento russo, Viacheslav Volodin ha dichiarato che “la situazione in Dombass non è cambiata negli ultimi otto anni” e ha accusato Kiev di aver sabotato tutti i tentativi di raggiungere la pace. Ha quindi chiesto a Putin di riconoscere le due repubbliche come aveva fatto la Duma alcuni giorni fa.
Intanto sul campo la guerra non cessa. Un proiettile proveniente dal territorio ucraino ha completamente distrutto questa mattina un posto di frontiera russo a 150 metri dal confine con l’Ucraina, secondo il servizio federale della sicurezza russo. Non sono stati registrati ne vittime ne feriti mentre le autorità ucraine hanno affermato di non essere loro le colpevoli di quanto avvenuto e di non essere coinvolte nel fatto.
Sempre nella mattinata di oggi, , intorno alle 6:00 vicino al villaggio di Mityakinskaya nella regione di Rostov militari russi e guardie di confine hanno impedito la violazione del confine di stato della Federazione Russa da parte di un gruppo di sabotatori in ricognizione, proveniente dal territorio dell’Ucraina, riferisce il Dipartimento investigativo militare del distretto sud.
Nel tentativo di fuga dei sabotatori attraverso il confine russo sono stati colpiti due mezzi militari della fanteria ucraina e a seguito della battaglia per la violazione della frontiera, 5 dei componenti del gruppo di ricognizione e sabotaggio ucraini sono morti, riporta Sputnik.
Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info
L’ha già persa da un bel pezzo a onor del vero. Dal primo giorno d’insediamento per essere precisi
Bel sito, complimenti, l’ho trovato da poco e lo seguo quasi quotidianamente