LA DONAZIONE PER DANIELITO ROMPE IL GENOCIDA BLOCCO ECONOMICO CONTRO CUBA E LA SOLIDARIETA’ VINCE
Le conseguenze del blocco economico, commerciale e finanziario che gli Stati Uniti da oltre sessanta anni hanno imposto a Cuba sono evidenti e palpabili per chiunque visiti l’isola caraibica e colpiscono in maniera indiscriminata tutta la popolazione. Chi ovviamente ne risente maggiormente sono le persone più deboli, un ragazzo di venti anni affetto da molteplici patologie fin dalla nascita necessita di varie attrezzature mediche e medicinali ma a causa del blocco lo stato non è in grado di provvedere ai suoi bisogni.
L’Associazione di Solidarietà con Cuba “La Villetta” di Bologna ha preso a cuore i problemi di Danielito e grazie al contributo dell’Associazione “Marco Domenico Verdigi” ha acquistato alcune attrezzature mediche e medicinali che oggi, venerdì 18 febbraio, sono state donate alla famiglia presso la loro abitazione di Sancti Spiritus alla presenza delle autorità cubane.
“La nostra associazione” è nata a Bologna nel 1996. Iniziamo immediatamente a lavorare su progetti mettendoci direttamente in contatto con le realtà cubane.
Operiamo principalmente nella provincia di Artemisa e L’Avana. Tra i nostri progetti più importanti ricordiamo il gemellaggio tra il comune cubano di Artemiza e Marzabotto, un comune in provincia di Bologna dove durante la seconda guerra mondiale fu compiuto un grave eccidio da parte dei nazisti, dove furono realizzate varie iniziative sia politiche che sportive”, ci dice Mauro Collina Presidente dell’Associazione di Solidarietà con Cuba “La Villetta”.
Attualmente l’associazione continua la collaborazione con il municipio di Artemiza dove alcuni anni fa hanno intitolato un reparto dell’ospedale a Francesco Lo Russo, un giovane che viveva a Bologna che fu ucciso il 11 marzo 1977 durante una manifestazione studentesca. Sono stati forniti al reparto oncologico dell’ospedale ogni sorta di materiale dalle sedie e scrivanie ai cardiografi. Sempre nello stesso ospedale sono state acquistate le attrezzature necessarie al reparto di accompagnamento al parto.
“Nella Casa della Cultura del Vedado, nel municipio di L’Avana, abbiamo realizzato una sala con computer da usare per formare la popolazione all’uso delle tecnologie digitali”, continua Mauro Collina.
Oggi l’Associazione “La Villetta” si occupa di vari progetti tra i quali quello di Danielito. Sono stati acquistati con la collaborazione del Circolo “G.K. Zhukov” del Partito della Rifondazione Comunista di Poggibonsi delle attrezzature sanitarie e dei medicinali che sono stati donati alla famiglia di Daniel Ortiz Perez, un ragazzo affetto da gravi malattie.
Mauro racconta come sono venuti a conoscenza del caso del ragazzo cubano affetto da varie malattie invalidanti. “Abbiamo conosciuto la storia di Danielito dieci anni fa quando eravamo a Cuba per seguire i nostri progetti e, arrivati a Trinidad, siamo stati accompagnati in un centro per le disabilità infantili. Lì abbiamo conosciuto Danielito e la sua famiglia che successivamente ci ha invitato nella propria abitazione dove abbiamo rafforzato la nostra amicizia”.
“Ci ha colpito il racconto di sua mamma: Danielito è destinato a vivere disteso o al massimo seduto su una sedia a rotelle, è molto carente nelle sue autonomie perché la diagnosi è complessa. A causa di una lesione del sistema nervoso centrale, egli soffre di epilessia generalizzata, di ritardo nello sviluppo psicomotorio, di quadriparessia spastica, di numerose allergie. Da piccolo ha necessitato della tracheotomia per poter respirare, quindi ha bisogno continuo dell’ausilio di un respiratore e di cannule”, continua Mauro nel suo toccante racconto.
Le canule e molti antibiotici di cui fa regolare uso come l’Azitromicina e la Ciprofoxacina sono di difficile reperibilità a causa del genocida blocco economico, commerciale e finanziario che colpisce l’isola da oltre 60 anni.
“Ci siamo affezionati al suo caso e abbiamo deciso che aiutare Danielito, alleviando il suo stato di disabilità, doveva diventare un progetto della nostra Associazione. Oggi Danielito ha quasi 20 anni, le sue condizioni purtroppo non sono migliorate, non ha conquistato autonomie sufficienti a reggersi in piedi”, conclude Mauro Collina visibilmente commosso.
Grazie al contributo della Associazione ‘Marco Domenico Verdigi’ di San Giuliano Terme in provincia di Pisa è stato possibile acquistare vari materiali sanitari tra cui un respiratore polmonare, un materassino anti decubito e molti medicinali che sono stati donati alla famiglia di Danielito durante la cerimonia svoltasi a Sancti Spiritus presso la loro abitazione. Erano presenti alla cerimonia: in rappresentanza dell’Associazione di Solidarietà con Cuba “La Villetta” Andrea Puccio, in rappresentanza delle autorità cubane il Signor Raul Conception, funzionario del Dipartimento Relazioni Internazionali di Sancti Spiritus e la Signora Belki Castillo Navia, funzionaria Relazioni Internazionali del Ministero della Salute.
Vogliamo ricordare, con le parole di Alessio Pierotti dell’Associazione “Marco Domenico Verdigi”, quanto accadde il 21 agosto 2004 quando il coraggio di Domenico Marco Verdigi salvò due bambini dalla furia del mare.
“Il 21 agosto 2004 il vento di libeccio frustava il litorale pisano: il mare, come sempre in queste giornate, era agitato. Tanto da imporre il divieto di balneazione. La bandiera rossa spiccava sui pennoni del lungomare.
Quel giorno, a Marina di Pisa, due bambini giocavano sulla spiaggia, tuffandosi tra le onde che si infrangevano sulla battigia dopo aver superato le barriere frangiflutti e facendosi trasportare dalla risacca. Un gioco apparentemente innocente ma estremamente pericoloso. Inutilmente alcuni bagnanti avevano richiamato i bambini: l’inevitabile incoscienza della loro giovane età prevaleva però su qualsiasi avvertimento. Fu un’onda improvvisa a trasformare il corso di quella giornata. Un’onda che al posto di riaccompagnare nel suo reflusso i bambini verso la spiaggia li scaraventò verso il mare aperto. Un mare forza 6, con le creste delle onde imbiancate di schiuma”.
“I bambini iniziarono a sbracciarsi, impotenti contro la furia che li stava trascinando via. Le persone presenti, avvertendo il pericolo, iniziarono ad urlare. Tra tanti, Marco non esitò un attimo. Nonostante i tentativi degli amici di fermarlo, Marco si tuffò in quel mare terribile per cercare di raggiungere i due bambini. Un amico provò ad aiutarlo, rinunciando subito, spaventato dalla forza delle onde. Marco riuscì a prendere il primo bambino, lanciando praticamente di peso sugli scogli. Uno sforzo immane. Ma Marco non si fermò: appena il tempo di riprendere un poco di fiato, raggiunse anche l’altro bambino, strappandolo alla furia delle onde. Ancora una sforzo immane, anche per un fisico giovane ed allenato come quello di Marco.
Un’onda aveva strappato i bambini dalla spiaggia; un’onda strappò Marco nel suo tentativo di risalire gli scogli. Il mare aveva preteso la sua vittima. Il corpo di Marco fu ritrovato otto giorni dopo.
Marco aveva solo 23 anni: era un giovane con un grande rispetto per la vita ed un grande senso della solidarietà. Un ragazzo sempre disponibile e con il sorriso sulle labbra. Marco era l’unico figlio di Andrea e Carla”.
L’allora Presidente della Repubblica italiana Carlo Azeglio Ciampi concesse alla sua memoria la più alta onorificenza che la nostra Repubblica concede ai suoi cittadini che si siano prodigati, con eccezionale senso di abnegazione, nell’alleviare le altrui sofferenze o, comunque, nel soccorrere chi si trovi in stato di bisogno: la Medaglia d’Oro al Merito civile
In ricordo di Marco è stata fondata dai genitori, con la collaborazione del Comune di San Giuliano Terme, l’Associazione “Marco Domenico Verdigi” per sostenere progetti a tutela dell’infanzia. Questa associazione organizza ogni anno un premio per finanziare progetti destinati a sostenere e migliorare le condizioni di vita di bambini e ragazzi in difficoltà economica e sociale.
“Oggi grazie alla generosità dei genitori di Marco l’Associazione di Solidarietà con Cuba “La Villetta” ha potuto acquistare le attrezzature necessarie ad alleviare le quotidiane sofferenze di Danielito. Con grande orgoglio siamo qui per donargliele sperando che questo gesto serva a rendere la vita di Danielito migliore”, afferma Andrea Puccio, coordinatore dell’associazione, che si è occupato di trasportare le attrezzature mediche ed i medicinali a Cuba.
“Ringraziamo tutte le autorità cubane che hanno permesso la riuscita di questa donazione ed in particolare il Signor Ignacio Perez Gonzalez e tutto il personale dell’Ambasciata di Cuba di Roma che si sono adoperati per risolvere tutti i problemi burocratici e doganali relativi all’entrata nel paese dei materiali”, conclude Andrea Puccio.