IL CANCELLIERE TEDESCO INVITA A NON CONFONDERE IL TERRITORIO DELL’UCRAINA CON QUELLO DELLA NATO
Il Cancelliere tedesco Olaf Scholz in un’intervista concessa alla Süddeutsche Zeitung pubblicata domenica ha dichiarato che l’adesione di nuovi paesi dell’Europa orientale alla NATO non è ora in discussione, sconfessando la linea degli Stati Uniti e della Nato.
L’adesione di nuovi paesi dell’Europa orientale alla NATO non è ora in discussione, ha detto il cancelliere tedesco Olaf Scholz in un’intervista alla Süddeutsche Zeitung pubblicata domenica. Alla domanda dell’intervistatore se ci possano essere garanzie sul mancato allargamento dell’Alleanza, Scholz ha detto che “l’adesione dei nuovi paesi dell’Europa orientale alla NATO non è affatto all’ordine del giorno”.
La posizione espressa dal Cancelliere tedesco mette in discussione le ipotesi non remote degli Stati Uniti e della Nato di espandere l’alleanza agli ultimi paesi che appartenevano al blocco sovietico, causa questa della crisi attualmente in corso tra Russia e occidente.
La Cancelleria tedesca ha sottolineato che la crisi intorno all’Ucraina deve essere risolta attraverso la diplomazia, ma se si arrivasse ad applicare sanzioni contro la Russia, l’Occidente dovrà tenere conto delle conseguenze che ne deriveranno. soprattutto per se stesso.
Alla domanda se la Germania è disposta ad applicare sanzioni contro la Russia anche se tale misure potrebbero portare ad evidenti pregiudizi nei suoi confronti il Cancelliere Scholz ha risposto che “In questo caso, che speriamo non arrivi, dovremo agire in modo intelligente”,
L’attendismo espresso dalla Cancelleria tedesca non piace però al Ministro Degli Esteri ucraino, soprattutto perché la Germania si è rifiutata di fornire armi al paese slavo.
L’Ucraina apprezza il sostegno politico della Germania, ma è delusa dalla resistenza di Berlino alla vendita di armi a Kiev, ha detto il ministro degli Esteri ucraino Dmitri Kuleba in un’intervista a Die Welt am Sonntag pubblicata domenica.
“Siamo delusi dal fatto che la Germania continui a rifiutarsi di autorizzare la fornitura di armi difensive all’Ucraina, specialmente nella situazione attuale”, ha detto il ministro degli Esteri del paese slavo, aggiungendo che “più forte è l’Ucraina ora, minore è il rischio di un altro conflitto militare con la Russia”.
Sabato, il ministero degli Esteri ucraino ha convocato l’ambasciatrice tedesca Anka Feldhusen esprimendo delusione per la posizione di Berlino di non fornire armi di difesa a Kiev, oltre a sottolineare la categorica inammissibilità” delle dichiarazioni del Capo della Marina tedesca Schönbach che aveva affermato che “la Crimea non tornerà mai a far parte dell’Ucraina” e che l’Ucraina “non può soddisfare i criteri per l’adesione alla NATO”. Poco dopo queste dichiarazioni, il capo della Marina ha presentato le sue dimissioni.
“Siamo lieti che Schönbach si sia dimesso”, ha detto Melnik. Tuttavia, secondo l’ambasciatore ucraino, lo scandalo ha lasciato “molte schegge” e “ha seriamente messo in discussione la credibilità e l’affidabilità internazionale della Germania”. Il diplomatico ha anche definito la posizione di Berlino arrogante e megalomane.
Il ministro degli Esteri tedesco Annalena Baerbock ha affermato oggi “a non confondere il territorio della NATO con quello dell’Ucraina”, riferendosi all’escalation delle tensioni intorno al paese slavo.
“In una situazione così critica, è fondamentale adottare un approccio differenziato alle misure”, ha detto il ministro. “Come Alleanza siamo solidali con l’Ucraina”, ha detto, aggiungendo che “qui non si può mescolare il territorio dell’Alleanza con quello dell’Ucraina”.
La Nato ha dichiarato che sta “mettendo in allerta le forze armate e sta inviando ulteriori navi e aerei da combattimento” nell’Europa orientale. Recentemente, si sono intensificate le accuse da parte di Kiev e dell’Occidente di una possibile “invasione” russa dell’Ucraina, che Mosca ha ripetutamente etichettato come false e infondate. Il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ha detto venerdì che il suo paese non ha mai minacciato il popolo ucraino. “Vorrei ricordare ancora una volta a coloro che analizzano la nostra posizione che la Russia non ha mai una volta minacciato il popolo ucraino”, ha ribadito.
Il nostro governo, come era chiaramente prevedibile, sulla crisi ucraina non ha ancora espresso una sua posizione. Il nostro Ministro degli Esteri Luigi Di Maio è come sempre assente, non ha pronunciato mezza parola, il nostro Presidente del Consiglio Mario Draghi vista la sua vicinanza alle politiche atlantiche ovviamente non si è scomodato a dare una sua interpretazione alla crisi limitandosi a denunciare gli aumenti delle bollette energetiche dimenticandosi però di sottolineare che parte di questi aumenti vanno ricercati nei ritardi nell’apertura del gasdotto Nord Stream 2. Ma poco importa, basta allinearsi alle direttive impartite dagli Stati Uniti poi se le bollette aumentano tanto le pagano i cittadini.
Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info