GASDOTTO NORD STREAM 2: LA STORIA INFINITA
L’apertura del nuovo gasdotto Nord Stream 2 che dovrà portare direttamente il gas dalla Russia alla Germania attraverso il Mar Baltico è diventata una storia infinita ed i ritardi si accumulano pericolosamente.
Prima le sanzioni degli stati Uniti contro le imprese che stavano costruendo il gasdotto ne hanno ritardato il completamento, adesso i ritardi nella certificazione da parte della Germania ne allungano all’infinito l’apertura. Sullo sfondo di questa chiara partita geopolitica restano le difficoltà nell’approvvigionamento del gas in Europa con i conseguenti aumenti delle bollette dei cittadini.
Ultima dichiarazione in senso temporale riguardante i ritardi nell’apertura del Nord Stream 2 arriva dal nuovo ministro degli Esteri tedesco, Annalena Baerbock, che ha dichiarato che il gasdotto, che mira a portare il gas russo direttamente nel paese europeo attraverso il Mar Baltico, bypassando Polonia e Ucraina, non può ancora essere aperto perché non soddisfa gli standard energetici europei.
“Allo stato attuale delle cose, questo gasdotto non può essere approvato perché non soddisfa i requisiti della legislazione europea sull’energia e le questioni di sicurezza rimangono sul tavolo”, ha detto Baerbock, che si è insediato questa settimana.
Con precisione e sospetto arriva questa dichiarazione nel bel mezzo della crisi tra Stati Uniti ed Unione Europea da una parte e Ucraina e Russia dall’altra. E’ ovvio che dopo l’apertura del nuovo gasdotto l’Ucraina e la Polonia perderanno un ruolo strategicamente importante nella forniture energetiche al vecchio continente ed inoltre perderanno importanti ingressi economici per il passaggio del gas attraverso i loro gasdotti.
I ritardi nella certificazione del gasdotto sembrano essere, a mio parere, sospetti anche perché risulta abbastanza strano che solo adesso, a opera conclusa, le autorità tedesche si siano accorte che il progetto non è conforme alle direttive comunitarie in materia di energia.
A novembre il regolatore tedesco ha temporaneamente sospeso la procedura per la certificazione di Nord Stream 2 AG come operatore indipendente del gasdotto che durante la sua costruzione ha affrontato molteplici ostacoli. Sono state sollevate preoccupazioni ambientali da diverse nazioni europee, sono state esercitate pressioni dirette che sono sfociate in sanzioni imposte da Washington alle imprese coinvolte nella sua costruzione.
Le operazioni del gasdotto Nord Stream 2 sono iniziate nel 2018 e sono state completate lo scorso settembre, dopo aver superato numerosi ostacoli. Tuttavia, il progetto non fornisce ancora gas naturale e il suo processo di certificazione rimane sospeso mentre i problemi di approvvigionamento di gas in Europa restano invariati.
Ancora una volta la prona Unione Europea invece di tutelare gli interessi dei propri cittadini tutela gli interessi geopolitici dell’alleato di oltre oceano, mentre a noi restano solo le salate bollette energetiche da pagare.
Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info