Il gasdotto Nord Stream 2Il gasdotto Nord Stream 2

TRA LE CAUSE DEGLI ENORMI AUMENTI DEL GAS C’E’ ANCHE LA POLITICIZZAZIONE DELLA COSTRUZIONE DEL GASDOTTO NORD STREAM 2

 

Secondo.   l’economista Mamdouh Salameh se non si fosse politicizzata la costruzione del gasdotto Nord Stream 2 si sarebbe potuta evitare la crisi del gas in Europa, ha detto a Sputnik.

La politicizzazione della costruzione del gasdotto Nord Stream 2 che porterà in Europa 50 miliardi di metri cubi l’anno di gas aggiuntivi direttamente dalla Russia alla Germania potrebbe essere una delle cause della crisi energetica che in queste settimane l’Europa sta soffrendo. 

“L’UE avrebbe potuto risparmiarsi gran parte della crisi energetica che sta affrontando ora se non avesse politicizzato l’energia, utilizzando varie tattiche per ritardare l’operazione del gasdotto russo Nord Stream 2 appena completato, che dovrebbe portare 50 miliardi di metri cubi di forniture aggiuntive di gas russo sotto il Mar Baltico alla Germania e all’UE”, ha detto l’economista.

Nord Stream 2 è una joint venture di Gazprom, Royal Dutch Shell, OMV, Engie, Uniper e Wintershall. Il gasdotto è progettato per trasportare il gas naturale dalla Russia alla Germania sotto il Mar Baltico. Il 10 settembre, la russa Gazprom ha annunciato che il progetto è stato completato. Un certo numero di politici negli Stati Uniti e nei paesi europei hanno espresso opposizione al gasdotto, in particolare per quanto riguarda il suo significato per il futuro del transito del gas attraverso l’Ucraina. Al fine di impedirne o ritardarne la costruzione l’amministrazione statunitense di Donald Trump aveva emesso varie sanzioni contro le imprese che ne stavano realizzando la costruzione. Successivamente le sanzioni si erano allargate anche alle società che dovevano certificare l’opera.

Gli Stati Uniti hanno fatto ogni sorta di pressione per impedirne la costruzione sostenendo che l’Europa sarebbe stata troppo dipendente dalla Russia in materia energetica. Ma dietro questo aspetto geopolitico si nascondevano anche chiari interessi economici. Infatti da sempre gli Stati Uniti hanno cercato di diventare il primo fornitore di gas per il vecchio continente grazie al loro gas liquefatto che però ha un prezzo maggiore a causa degli elevati costi di trasporto.

Inoltre oltre oceano avevano paura che questa mossa avesse penalizzato la sodale Ucraina tagliandola fuori dai cospicui introiti derivanti dal passaggio del gas diretto in Europa dal gasdotto che passa per il territorio ucraino.

Poi non bisogna dimenticare che le aziende energetiche europee hanno rinunciato nel momento in cui il prezzo del gas era basso a sottoscrivere contratti a lungo termine congelandone di fatto il prezzo. Nei mesi scorsi, nel bel mezzo della pandemia, l’offerta di gas era molto alta ed il prezzo per conseguenza si era notevolmente abbassato, aver sottoscritto contratti a lungo termine in quel momento avrebbe significato poter adesso beneficiare di prezzi bassi come quelli che in quel periodo il mercato fissava. Ma le imprese energetiche hanno preferito sottoscrivere contratti a breve termine probabilmente scommettendo che la ripresa economica tardasse. Una miopia che oggi stiamo pagando cara.

I Paesi europei, le cui aziende hanno contratti a lungo termine con Gazprom, non hanno problemi con i prezzi elevati del combustibile blu, ha detto ai giornalisti il presidente del consiglio di amministrazione di Gazprom Viktor Zubkov. 

“Per quanto riguarda i prezzi, vedete che in quei Paesi che hanno contratti a lungo termine, oggi non ci sono problemi. Quei Paesi che a suo tempo hanno rinunciato ai contratti a lungo termine e hanno deciso di acquistare il gas in borsa, oggi hanno problemi, i prezzi sono saliti bruscamente”, ha osservato il Presidente del Consiglio di Amministrazione,  sottolineando poi  che Gazprom garantisce tutti gli obblighi contrattuali che ha sottoscritto con i suoi clienti. 

Insomma le strategie geopolitiche ed economiche statunitensi che hanno ritardato la costruzione del Nord Stream 2 sommata alla miopia nel sottoscrivere i contratti per la fornitura del prezioso gas a lungo termine provocano oggi aumenti stratosferici nelle bollette energetiche dei cittadini europei. Se la scelta di non sottoscrivere contratti a lungo termini che avrebbe congelato il prezzo del gas può essere anche minimamente tollerata perché non era certa la ripresa economica, non può invece essere assolutamente tollerato l’appoggio che in Europa ha avuto il tentativo di ritardare la costruzione del gasdotto Nord Stream 2 solo per assecondare i capricci degli Stati Uniti, rinunciando una volta ancora alla tutela dei  nostri legittimi interessi privilegiando invece quelli statunitensi. 

La nostra incondizionabile fedeltà all’alleanza atlantica anche questa volta sembra essere servita davvero a poco.

 

Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info

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