L’UNIONE EUROPEA FIRMA MEMORANDUM DI COOPERAZIONE ECONOMICA CON LA COLOMBIA MA SI DIMENTICA DELLE CONTINUE VIOLAZIONI DEI DIRITTI UMANI DEL GOVERNO DI IVAN DUQUE
Il 21 settembre è stato firmato a New York un memorandum di intesa tra Unione Europea e Colombia che si basa su un’agenda di dialogo e cooperazione politica e settoriale per il prossimo decennio. Un memorandum che pone al centro gli interessi economici delle parti firmatarie che dimentica totalmente e volutamente le violazioni dei diritti umani compiute dal governo di Ivan Duque nei confronti dei suoi cittadini.
Il memorandum firmato tra Unione Europea e Colombia il 21 settembre a New York è un documento che mette in evidenza gli interessi economici delle parti firmatarie mentre ignora palesemente il rispetto dei diritti umani che il governo di Ivan Duque viola costantemente. Il rispetto dei diritti umani della popolazione colombiana fa parte integrante dell’accordo commerciale stipulato tra l’Unione Europea e la Colombia ma in questo memorandum vengono sistematicamente ignorati.
Nel memorandum appena firmato da Josep Borrell Fontelles, Alto rappresentante dell’Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza e vicepresidente della Commissione europea e Martha Lucia Ramirez Vice Presidente e Ministro degli Affari Esteri della Colombia, si legge che “ La Repubblica di Colombia e l’Unione Europea sono guidate da valori, principi e impegni condivisi per la democrazia, lo stato di diritto e il rispetto dei diritti umani, la pace e la stabilità, lo sviluppo sostenibile come sancito dal Agenda 2030 e i suoi obiettivi di sviluppo sostenibile, commercio e investimenti aperti, multilateralismo efficace e ordine globale basato su regole”.
Già da queste poche righe introduttive al documento possiamo notare come il rispetto dei diritti umani sia un cardine dell’accordo oltre agli aspetti economici ma evidentemente i membri dell’Unione Europea si sono dimenticati di tutte le repressioni che il governo di Ivan Duque ha commesso ad esempio durante le manifestazioni che dal 28 aprile scorso per oltre due mesi hanno occupato le strade della Colombia. Manifestazioni nate per protestare contro le riforme che il governo voleva introdurre che avrebbero penalizzato le classi popolari e che sono state represse dalle forze dell’ordine con inaudita ferocia.
Durante le manifestazioni decine di persone sono state uccise, centinaia ferite, altre sono sparite ne nulla, decine di ragazze hanno subito violenze sessuali da parte degli agenti dello Squadrone Mobile Anti Sommossa. Le organizzazioni che si occupano del rispetto dei diritti umani hanno denunciato oltre 8000 violenze. compiute dalla polizia durante le manifestazioni ai danni dei manifestanti.
Per non parlare poi dei leader sociali e dei difensori dei diritti umani uccisi quasi quotidianamente dalle bande paramilitari che imperversano e dettano legge nel paese sud americano. Sono già 116 i leader sociali e i difensori dei diritti umani uccisi dall’inizio dell’anno e ben 1231 gli assassinati dalla firma degli accordi di pace tra il governo e le Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia (FARC) nel 2016. Inoltre sono almeno 260 i membri delle FARC uccisi dopo la firma dell’accordo di pace.
L’accordo di pace firmato tra l’allora governo colombiano di Manuel Santos e le FARC era stato visto di buon occhio dall’Unione Europea perché rappresentava un passo verso la pace con la guerriglia. Era stato anche un importante passo avanti nella ratifica degli accordi commerciali che fino ad allora erano in vigore solo temporaneamente. Ma a cinque anni da quei giorni l’accordo di pace è stato disatteso quasi completamente dal governo. Non sono state rispettate le clausole di reinserimento degli ex guerriglieri nella società, non è stata redistribuita la terra ai contadini e soprattutto sono troppi gli ex appartenenti alle FARC uccisi nella più totale indifferenza della comunità internazionale.
Nel memorandum invece si legge come “) la positiva attuazione dell’accordo di pace del 2016 tra il governo della Colombia e le FARC” abbia contribuito “alla pace e alla stabilità globale”. Vadano a dirlo ai famigliari degli oltre 260 ex membri delle FARC uccisi dopo la firma degli accordi di pace.
Oggi poi si firma un memorandum che non pone minimamente l’accento sulla mancanza assoluta del rispetto dei diritti umani da parte del governo di Ivan Duque, rispetto che invece fa parte integrante dell’accordo. Per la sua ratifica era indispensabile che i governi colombiani si attenessero scrupolosamente a questa semplice condizione.
L’Unione Europea con la firma di questo memorandum ancora una volta dimostra come gli interessi economici sono prevalenti su ogni altra considerazione ma soprattutto dimostra che le scelte politiche sono viziate dalla solita doppiezza. Se da un lato si presume che Cuba o il Venezuela stiano violando i diritti umani dei loro cittadini e per questo si approvano risoluzioni di condanna o si applicano sanzioni, dall’altro si evitano volontariamente di prendere in considerazioni le palesi violazioni dei diritti umani in Colombia e addirittura si firma un memorandum in cui si afferma la necessità di una maggiore cooperazione in campo economico.
Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info
Di seguito il testo del memorandum:
Memorandum d’intesa Repubblica di Colombia-Unione europea su un’agenda di dialogo e cooperazione politici e settoriali rafforzati per il prossimo decennio
Sezione introduttiva
La Repubblica di Colombia e l’Unione Europea (di seguito denominate “i Partecipanti”) sono guidate da valori, principi e impegni condivisi per la democrazia, lo stato di diritto e il rispetto dei diritti umani, la pace e la stabilità, lo sviluppo sostenibile come sancito dal Agenda 2030 e i suoi obiettivi di sviluppo sostenibile, commercio e investimenti aperti, multilateralismo efficace e ordine globale basato su regole.
I partecipanti accolgono con favore il costante approfondimento e ampliamento dei loro legami politici, economici e di cooperazione di lunga data negli ultimi anni.
I Partecipanti valorizzano le solide basi della relazione attraverso l’ampia e diversificata gamma di strumenti e meccanismi instaurati nell’ultimo decennio, in particolare:
- l’accordo commerciale tra l’Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e Colombia, Perù ed Ecuador, dall’altra, applicato in via provvisoria con la Colombia dal 1° agosto 2013;
- l’Accordo tra l’Unione Europea e la Repubblica di Colombia sull’esenzione dal visto per soggiorni di breve durata, entrato in vigore il 1° gennaio 2017;
- il Memorandum d’intesa tra la Commissione europea e la Repubblica di Colombia sull’istituzione di un meccanismo di consultazioni bilaterali, firmato il 28 novembre 2009;
– l’Accordo tra l’Unione europea e la Repubblica di Colombia che istituisce un quadro per la partecipazione della Repubblica di Colombia alle operazioni di gestione delle crisi dell’Unione europea, entrato in vigore il 1° marzo 2020;
– la Lettera di intenti per un dialogo sulla politica regionale e l’integrazione transfrontaliera del 2015;
– l’accordo di cooperazione per l’osservazione della terra (COPERNICUS) del 2018;
– i dialoghi sui diritti umani e sulla sicurezza e difesa;
- il significativo sostegno politico e finanziario dell’Unione europea alla pace
processo in Colombia, nonché una sostanziale cooperazione allo sviluppo a sostegno dello sviluppo rurale e locale, della competitività e della sostenibilità ambientale e della sua assistenza umanitaria.
I Partecipanti riconoscono la necessità di consolidare e costruire sulla ricchezza e la varietà della loro relazione ed espanderla in nuove aree per sfruttarne appieno il potenziale.
I partecipanti riconoscono che il mutevole contesto regionale e internazionale e le sfide e le opportunità emergenti rappresentano un ulteriore appello per un partenariato più forte e più stretto. Condividono l’opinione che gli sforzi congiunti e la cooperazione a livello internazionale e soluzioni multilaterali in uno spirito di solidarietà siano l’unico modo per affrontare sfide globali come la pandemia di COVID-19 e le sue gravi conseguenze socioeconomiche, specialmente tra i gruppi più vulnerabili.
I partecipanti riaffermano che un’agenda ambientale ambiziosa relativa, tra l’altro, al cambiamento climatico, alla biodiversità, all’economia circolare, alla situazione delle popolazioni indigene e ai modelli sostenibili di consumo e produzione sarà parte integrante dell’agenda bilaterale, basandosi sulle politiche progressiste della Colombia e sulla sua leadership regionale ruolo nel campo, ad esempio attraverso il Patto di Leticia e il significativo portafoglio di cooperazione ambientale.
I partecipanti concordano sul fatto che la trasformazione digitale sta plasmando le società e le economie e deve avere un posto fisso nell’agenda bilaterale, supportata da un’infrastruttura di connettività digitale forte e stabile.
I partecipanti riconoscono che è quindi nel loro reciproco interesse politico ed economico impegnarsi in un partenariato più strutturato nel contesto bilaterale e multilaterale.
Dichiarazione di intenti
I partecipanti condividono l’intenzione di rafforzare e approfondire i legami bilaterali in aree di interesse comune, anche in materia di politica estera e di sicurezza, questioni globali e settoriali.
I partecipanti condividono l’intenzione di basarsi su questo rafforzamento dei legami bilaterali al fine di aprire una prospettiva di impegno per lo sviluppo di un accordo politico bilaterale globale in futuro, che, insieme all’accordo commerciale, fornirebbe il quadro generale per il rapporto.
Priorità e aree di cooperazione
I Partecipanti identificano le seguenti priorità chiave per guidare lo sviluppo delle loro relazioni:
(i) la positiva attuazione dell’accordo di pace del 2016 tra il governo della Colombia e le FARC come contributo alla pace e alla stabilità globali;
(ii) l’ambiziosa agenda su ambiente, cambiamento climatico, resilienza e biodiversità;
(iii) l’agenda economica e sociale, compresa l’agenda digitale che promuove la crescita sostenibile e inclusiva e la coesione economica, sociale e territoriale nell’Unione europea e in Colombia;
(iv) l’agenda della solidarietà, intorno alla crisi migratoria e dei rifugiati venezuelani e il suo impatto sulla Colombia e sulla regione, nonché su tutti gli aspetti della migrazione; e
(v) l’agenda multilaterale e la cooperazione su questioni di politica estera globale e regionale per rafforzare il multilateralismo e un ordine globale basato su regole. Nel perseguire queste priorità, i Partecipanti intendono considerare modi per aumentare ed espandere la cooperazione nelle aree di:
a) Cooperazione in sedi e organizzazioni multilaterali, regionali e internazionali;
b) Ambiente, cambiamento climatico e disastri naturali (compresa la preparazione alle catastrofi
e impatto su gruppi di popolazione particolarmente vulnerabili);
c) Migrazione e mobilità (compresa la gestione delle frontiere, l’inclusione sociale e la risposta agli sfollamenti interni);
d) Pace e sicurezza, prevenzione dei conflitti e gestione delle crisi,
e) Diritti umani e del lavoro, parità di genere, democrazia e stato di diritto;
f) Droghe illecite e criminalità organizzata;
g) Conoscenza, ricerca, innovazione e tecnologie della comunicazione – economia digitale,
cooperazione spaziale;
h) Crescita e investimenti;
i) Istruzione e gioventù, contatti interpersonali, cultura e turismo;
j) Trasporto;
k) Occupazione e politiche sociali;
l) Politica regionale.
Metodi di cooperazione
I partecipanti intendono intensificare il dialogo politico alla frequenza e al livello ritenuti necessari, comprese consultazioni, riunioni e visite a livello di leader, ministeri e alti funzionari per fornire la guida politica per la relazione.
I Partecipanti intendono stabilire i meccanismi appropriati per il dialogo e le consultazioni periodiche nelle aree di cui sopra, inclusa, ove fattibile e appropriato, l’istituzione di dialoghi settoriali dedicati tra le loro entità tecniche competenti, faccia a faccia o virtuale, garantendo nel contempo complementarità e valore aggiunto a iniziative e processi come quelli stabiliti nell’accordo commerciale.
Firmato a New York il 21 settembre 2021, in duplice esemplare in lingua inglese e spagnola.
Per la Repubblica di Colombia,
Martha Lucia Ramirez
Vice Presidente e Ministro degli Affari Esteri
Per l’Unione Europea,
Josep Borrell Fontelles
Alto rappresentante dell’Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza e vicepresidente della Commissione europea