JOE BIDEN INTENZIONATO AD ALLEGGERIRE LE SANZIONI CONTRO CUBA: REALTA’ O PROPAGANDA?
A seguito delle recenti manifestazioni che si sono svolte a Cuba, secondo alcuni organi di stampa statunitensi, il Presidente Joe Biden avrebbe intenzione di aumentare il personale dell’ambasciata nord americana a L’Avana e starebbe valutando la possibilità di consentire nuovamente l’invio di rimesse sull’isola dagli Stati Uniti.
Le recenti manifestazioni che si sono svolte alcuni giorni fa in alcune città cubane avrebbero convinto il Presidente statunitense Joe Biden a rivedere alcune misure sanzionatorie emesse dalla precedente amministrazione guidata da Donald Trump contro Cuba. Secondo quanto riporta l’Agenzia Nova un funzionario del governo federale Usa ha riferito al quotidiano “Miami Herald” che “per ordine del presidente Biden, gli Stati Uniti stanno perseguendo attivamente misure tese a sostenere il popolo cubano e a porre il regime cubano di fronte alle proprie responsabilità”. Verrà istituito un gruppo di lavoro che valuti quali siano le migliori alternative per consentire nuovamente l’invio di rimesse in denaro dagli Stati Uniti all’isola. Contemporaneamente il Dipartimento di Stato è intenzionato ad aumentare il personale presente nell’ambasciata a L’Avana per consentire un maggior dialogo diplomatico con il governo e la società civile cubana. La stessa società civile che ha, nei giorni scorsi, manifestato contro il governo.
Un cambio di strategia verso Cuba? Credo proprio di no. Le dichiarazioni riportate invece fanno capire che la nuova amministrazione statunitense è particolarmente attenta a quanto sta avvenendo a Cuba. Infatti aumentare il personale nell’ambasciata ha l’evidente scopo di facilitare i contatti con i gruppi controrivoluzionari presenti sull’isola, permettere nuovamente l’invio di rimesse in denaro dagli Stati Uniti ,oltre ad agevolare la vita dei cubani che hanno parenti nel paese nord americano, facilita anche l’invio di denaro ai nuovi patrioti cubani che si occupano di alimentare la controrivoluzione e che ricevono lauti finanziamenti dagli Stati Uniti. Fino ad oggi questi dubbi personaggi per ricevere gli stipendi messi a disposizione dalle varie organizzazioni finanziate direttamente dal governo statunitense dovevano certamente barcamenarsi tra mille sanzioni.
Intanto il Senatore repubblicano Marco Rubio, acerrimo nemico di Cuba nonostante le sue origini cubane, ha replicato duramente alla proposta dei democratici Bernie Sanders e Alexandria Ocasio Cortez di revocare il pluridecennale blocco a Cuba, sostenendo che i promotori di tale iniziativa “non hanno la minima idea di ciò di cui parlano”. “Tutto quel che sanno è vomitare retorica di sinistra.”.
“Fateci caso: stiamo parlando delle stesse persone che non fanno che ripetere che qualunque sia il problema, è sempre colpa dell’America”, continua Rubio commentando in particolare le ultime dichiarazioni di Cortez, che la scorsa settimana ha espresso solidarietà ai manifestanti a Cuba ma ha imputato le difficoltà degli abitanti dell’Isola al blocco statunitense, che ha definito “assurdamente crudele”. La deputata statunitense ha accusato l’amministrazione statunitense di contribuire alla sofferenza del popolo cubano usando la leva della crudeltà. Anche se poi ha solidarizzato con i manifestanti assecondando di fatto la più classica narrativa portata avanti dai gruppi controrivoluzionari dimostrando poca conoscenza dei problemi di Cuba.
Dal canto suo poi Marco Rubio continua la sua invettiva contro Cuba affermando che l’isola non è sottoposta ad alcun blocco economico e che “Già oggi, se un imprenditore indipendente, un piccolo agricoltore, un consulente o un appaltatore indipendente a Cuba vogliono fare affari con gli Stati Uniti, possono farlo. Non esiste alcuna restrizione (del governo Usa) in proposito. E’ il regime cubano a non consentirlo (…), perché vogliono controllare quanto denaro la gente guadagna ogni mese. E’ questa la leva utilizzata ai danni dei cittadini cubani’. Chi fa certe affermazioni non ha idea di cosa stia parlando”, ha accusato Rubio, secondo cui ad oggi Cuba si trova “di fatto sottoposta ad una legge marziale”
Staremo a vedere se nei prossimi giorni la nuova amministrazione democratica allenterà il cappio che stringe il collo ai cittadini cubani o se le nuove dichiarazioni finiranno come spesso accade nel dimenticatoio. Vedremo poi se davvero l’allentamento delle sanzioni avrà un reale beneficio sulle vite dei cubani o saranno il solito modo per permettere ai gruppi controrivoluzionari di esercitare il loro lavoro più agevolmente..
Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info