I DISSERVIZI SANITARI AD OLTRE UN ANNO DALL’INIZIO DELLA PANDEMIA CONTINUANO, MA LA COLPA DEL VIRUS E’ DELLA CINA
Il virus del Covid 19 sarà pure nato in Cina ma la pandemia è stata gestita dagli italiani, quindi tirare sempre in mezzo il paese asiatico per assolvere questa classe politica che ha dimostrato la sua inefficienza è del tutto inappropriato e oltretutto demagogico.
La legge dello scarica barile nella gestione della pandemia in Italia e in più in generale in tutti i paesi occidentali è quella che più va di moda in questi tempi. Trasferire le proprie responsabilità ad altri è il principio base della legge dello scarica barile: quando non siamo in grado di risolvere un problema troviamo subito un altro a cui scaricare le nostre responsabilità.
Il virus cinese è stato il cavallo di battaglia del negazionista Donald Trump e che subito ha fatto suo il discepolo brasiliano Jail Bolsonaro. Infatti con le loro negazioni e le loro teorie che dipingevano la pandemia come un semplice raffreddore o al massimo come una semplice influenza hanno trasformato le loro nazioni in quelle dove ci sono stati più contagi e morti.
Comunque anche in casa nostra le cose non vanno molto bene: abbiamo superato i 120 mila morti per corona virus, posizionandoci tra i paesi al mondo con la maggiore percentuale di decessi in rapporto alla popolazione. Se in Cina i decessi sono stati poche migliaia ed in occidente invece la situazione è drammatica un motivo ci deve essere. La risposta è molto semplice.
Nei paesi che adottano il modello economico capitalista la salute è sempre maggiormente privatizzata e quindi i servizi sanitari dati in gestione ai privati diventano sempre più specializzati. In pratica una clinica si specializza solo in poche patologie mentre il Servizio sanitario nazionale viene sempre più depotenziato a causa dei tagli di bilancio. Le emergenze che competono al Sevizio sanitario nazionale perché il privato non vuole accollarsi i costi della gestione non sono fornite in modo adeguato per le ovvie ristrettezze economiche in cui versa la sanità pubblica.
Un esempio di come non deve essere gestita un’emergenza per un malato di Covid 19 ci arriva da Poggibonsi, in provincia di Siena. Il signor S.p, di 72 anni cardiopatico,. che da alcuni giorni accusava problemi di respirazione e febbre si reca in farmacia per eseguire un test rapido. Risultando positivo il test il personale della farmacia avvisa l’Asl della positività dell’esame. L’Azienda sanitaria locale avrebbe dovuto fissare un appuntamento urgente per l’esecuzione del tampone ma tutto tace. Viene quindi richiesto dal signor S.p. un appuntamento per un tampone ma sorpresa non c’è nessun posto libero a Poggibonsi, il luogo più vicino è Castelfiorentino, in provincia di Firenze, che dista una ventina di chilometri da casa sua. L’anziano deve andare da solo in auto con la febbre presso l’ambulatorio per eseguire il tampone.
“E’ evidente che il sistema sanitario toscano non funziona, la gestione dell’emergenza è vergognosa, ogni minima situazione di emergenza non viene rispettata”, affermano i congiunti dell’anziano.
“Il successivo giorno con la conferma della positività NESSUNO del dipartimento igiene della ASL si è fatto sentire, di conseguenza abbiamo segnalato all’azienda sanitaria la positività e richiediamo la visita della branca USCA (che si occupa del monitoraggio dei pazienti positivi quando insorgono sintomi). L’USCA non interviene in quanto non a conoscenza della positività di S.P. Insomma è possibile che la ASL non sia a conoscenza della positività quando hanno mandato loro il referto? È veramente vergognoso che un anziano cardiopatico con FORTI sintomi Covid sia costretto a chiamare il 118 per farsi assistere e farsi dire cosa ha”, concludono i congiunti di S.P.
Aggiungiamo che la visita a domicilio per valutare le condizioni di salute del signor S.P. necessaria per decidere l’eventuale ricovero necessitava di un attesa compresa tra 4 e 7 giorni, un’enormità di tempo visto l’aggravamento delle condizioni di salute dell’anziano. Adesso il signor S.P. è stato ricoverato in ospedale dopo che i familiari hanno chiamato il 118.
Se le emergenze sanitarie per Covid 19 vengono gestite come avvenuto a Poggibonsi non ci dobbiamo poi meravigliare se in Italia abbiamo superato la cifra di 120 mila decessi per la pandemia.
Infine non si capisce come ad oltre un anno dall’inizio della pandemia la sanità pubblica continui a brancolare nel buio e disservizi come quello avvenuto a Poggibonsi possono continuare. Tanto la colpa della pandemia è dei cinesi, almeno fossero stati loro a governarci ci potremmo mettere il cuore in pace ma i nostri governanti non mi risulta che abbiano neppure un lontano antenato nel paese asiatico.
Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info