COLOMBIA: REPRESSE LE MANIFESTAZIONI CONTRO LA RIFORMA TRIBUTARIA, DUE MORTI TRA I MANIFESTANTI
In Colombia continua anche oggi lo sciopero generale proclamato in risposta alla riforma tributaria proposta dal governo di Ivan Duque iniziato ieri dove migliaia di persone hanno partecipato alle manifestazioni represse con la forza dalla polizia.
Nelle principali città della Colombia ieri si sono svolte numerose manifestazioni di protesta contro la recente riforma tributaria proposta dal governo di Ivan Duque. Alle manifestazioni hanno preso parte migliaia di persone che seguendo il classico copione dei governi di destra sud americani sono state represse con la forza. Durante i pacifici cortei si sono presentati agenti della polizia ed lo Squadrone Antisommossa Mobile (Esmad) dove in diverse città come Cali, Medellin e Bogotá hanno represso i manifestanti con la forza. Al momento, secondo quanto riportato da TeleSur, si contano due morti tra i manifestanti e diversi feriti tra i manifestanti.
“L’Esmad è venuto a disperdere tutti. Le persone erano calme, non facevano danni e loro (l’Esmad) sono venuti ad attaccarci”, ha detto uno dei manifestanti a un media locale a Medellin, dove le mobilitazioni si sono svolte pacificamente fino a mezzogiorno di ieri.
La consigliera comunale di questa città Dora Saldarriaga ha denunciato sui social l’aggressione degli agenti: “La gente era pacifica e l’Esmad è venuto a intimidire e sciogliere la marcia. Abbiamo chiesto al sindaco di ritirare l’ordine ricevuto dalla polizia di attaccare la popolazione”, ha detto su Twitter.
Anche a Calì si sono registrati incidenti tra la polizia ed i manifestanti dove è stato segnalato un morto e diversi feriti. Anche qui, secondo quanto riportato, i manifestanti sarebbero stati caricati dalla polizia per essere dispersi. Il sindaco di Cali, Jorge Iván Ospina ha decretato il coprifuoco dalle ore 13 anche se ha dato un tempo di due ore ai manifestanti per abbandonare le manifestazioni e tornare a casa.
Più di 20 manifestazioni sono state segnalate in tutto il paese durante la protesta nazionale in Colombia. In altre città come Barranquilla la manifestazione è stata capeggiata , dai sindacati dei lavoratori e dai gruppi di insegnanti. A Bucaramanga la manifestazione è partita da Puerta del Sol ed anche qui i partecipanti alla protesta sono stati attaccati dalla polizia con gas lacrimogeni, mentre a Cartagena gli stabilimenti operai hanno convocato due mobilitazioni. A Pereira, comune della capitale Bogotà, il punto d’incontro, era in Plaza Bolívar, dove i manifestanti sono stati repressi.
Inoltre durante le varie manifestazioni è stato chiesto il rispetto dei diritti umani calpestati ogni giorno dallo stato che non fa niente per interrompere la spirale di violenza verso i leader sociali e verso gli ex appartenenti alle Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia. Gli omicidi mirati continuano in Colombia con una cadenza quasi giornaliera mentre lo stato non si occupa minimamente di prendere provvedimenti.
Gli organizzatori delle manifestazioni hanno dichiarato che le mobilitazioni non si fermeranno, è in programma una manifestazione il 1° maggio nelle città dove sarà possibile svolgerla a causa delle limitazioni per il Covid ed una il 19 maggio prossimo. La protesta continua dunque.
Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info