IL RAPPORTO DELLA COMMISSIONE OMS ESCLUDE L’USCITA DEL VIRUS DAL LABORATORIO CINESE DI WUHAN
L’agenzia di stampa statunitense AP ha diffuso i risultati della missione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che ha svolto un’indagine nella città cinese di Wuhan per scoprire le origine del Covid 19.
Da quanto si legge nel rapporto, la fuga del virus da un laboratorio di Wuhan è “estremamente improbabile”, e lo scenario più plausibile vede la trasmissione della malattia dai pipistrelli all’uomo tramite un altro animale oppure dirittamente dai pipistrelli all’uomo. Inoltre non è stato accertato che la diffusione del virus sia iniziata dal mercato del pesce della città cinese.
La versione del rapporto consegnato all’agenzia AP da parte di un diplomatico dell’OMS è una versione semi definitiva quindi sono possibili variazioni nei giudizi ma presumibilmente la versione finale non si discosterà da questa anche perché le prime indiscrezioni uscite alcune settimane fa confermavano quanto scritto adesso.
Come appare evidente dal rapporto non ci sono prove che il virus sia accidentalmente uscito dal laboratorio cinese come invece hanno cercato di farci credere per dare la responsabilità della pandemia alla Cina. Ciò non vuol dire in assoluto che il virus non sia nato in Cina ma non essendoci alcuna prova che lo dimostra non possiamo gettare la croce addosso a chi non ne ha le responsabilità. Ma soprattutto viene smontata una volta per tutta la falsa notizia che il virus sarebbe uscito per errore dal laboratorio cinese che stava compiendo esperimenti al limite della legalità. Se vi ricordate bene poi ci sono stati anche quelli che hanno a più riprese accusato la Cina di aver creato e diffuso volontariamente il virus per distruggere le economie delle altre nazioni.
Questa ultima ipotesi, del tutto fantasiosa, è circolata a varie riprese anche su illustri mezzi di informazione portata indecentemente avanti da giornalisti che godevano di grande reputazione presso il pubblico. Secondo le loro accuse questa teoria avrebbe fondamento in quanto in Cina ci sono stati pochi casi dell’infezione e pochi decessi. Questo, a loro dire, avvalorerebbe la tesi che erano a conoscenza degli effetti sulla popolazione e quindi sarebbero stati preparati nelle cure.
Fin dai primi giorni tutti i grandi mezzi di informazione hanno più o meno palesemente appoggiato la crociata che vedeva la Cina quale primo responsabile della pandemia. Ipotesi, anche se per qualcuno era una certezza, amplificata dall’allora presidente statunitense Donald Trump che aveva definito il Covid 19 “il virus cinese” accusando il paese asiatico di aver diffuso il virus e di non aver fatto nulla per impedirne la propagazione nel mondo. Teoria questa che è stata portata avanti a fasi alterne anche da illustri giornalisti nostrani.
Le accuse rivolte alla Cina sono evidentemente false e fanno parte di quella campagna di disinformazione portata avanti dai governi occidentali con in testa gli Stati Uniti al fine di indebolire l’economia cinese e creare nell’opinione pubblica la convinzione che la Cina è il nuovo paese da combattere.
Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info