STRAGE DI DONNE CINESI NEGLI STATI UNITI: UN CASO O OMICIDI D’ODIO RAZZIALE?
Da presidente, Trump per mesi ha chiamato il Covid “virus Cina”. E i media Usa hanno assecondato questa campagna di odio. Non meraviglia dunque che uno squilibrato abbia preso il fucile e compiuto tre stragi in altrettanti centri benessere di Atlanta, uccidendo otto donne cinesi. Si sospetta appunto che si tratti di un crimine dettato dall’odio razziale. Le vittime sono state uccise in tre diverse sparatorie in due spa e un salone di massaggi.
La prima è avvenuta poco prima delle 5 del pomeriggio al salone di massaggi asiatico Young’s Asian Massage Parlor di Acworth, nella contea di Cherokee, a circa 30 miglia a nord-ovest del centro di Atlanta. Qui la polizia ha trovato due persone morte sul posto mentre tre sono state trasportate all’ospedale. Due delle quali sono però decedute.
Le altre due sparatorie sono avvenute circa un’ora dopo alla Gold Massage Spa in Piedmont Road ad Atlanta e alla Aroma Therapy che si trova dall’altra parte della strada: la polizia ha trovato tre ragazze morte alla Gold Spa e i poliziotti mentre erano sulla scena hanno ricevuto una seconda chiamata dalla Aromatherapy Spa proprio dall’altra parte della strada dove è stata trovata un’altra giovane uccisa con arma da fuoco.
Circa 3 ore dopo e mezzo gli omicidi, è stato arrestato un uomo che era fortemente sospettato perché intercettato dalle videocamere di sorveglianza mentre si trovava a circa 150 miglia a sud di Atlantia. L’ufficio dello sceriffo della contea di Cherokee lo ha identificato come Robert Aaron Long, 21 anni, di Woodstock.
L’Fbi sta collaborando con la polizia per capire se si tratta di un crimine d’odio contro la comunità asiatica americana. Proprio la scorsa settimana, il presidente Joe Biden aveva denunciato “crimini di odio vizioso contro gli asiatici americani che sono stati attaccati, molestati, incolpati e usati come capro espiatorio” per la pandemia, che ha avuto origine in Cina.
La motivazione razziale è difficile da stabilire in molti casi, ma i crimini d’odio anti-asiatici riportati sono più che raddoppiati da 49 a 122 l’anno scorso in 16 grandi città degli Stati Uniti, tra cui New York e Los Angeles, anche se secondo uno studio della California State University i crimini d’odio sono complessivamente diminuiti.
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