Il vaccino contro il corona virusIl vaccino contro il corona virus

LA RUSSIA PRONTA A FORNIRE 100 MILIONI DI DOSI DELLO SPUTNIK V ALL’EUROPA 

Si potrebbe dire: non c’è due senza tre, Infatti dopo Pfizer e AstraZeneca anche Moderna ridurrà la quantità di dosi di vaccino destinate all’Italia. Nella settimana che inizierà l’8 febbraio Moderna ridurrà del 20 per cento le dosi del suo vaccino destinate al nostro paese passando da 166 mila a 132 mila fiale.

Intanto il Fondo russo per gli investimenti diretti (RDIF – Russian Direct Investment Fund), che sostiene la produzione e la distribuzione del vaccino Sputnik V di produzione nazionale, ha annunciato che la Russia sarebbe in grado di fornire all’Unione Europea 100 milioni di dosi di vaccino, sufficienti a vaccinare 50 milioni di persone, durante il prossimo trimestre dell’anno.

L’11 agosto scorso la Russia ha registrato il suo primo vaccino contro il Covid-19, chiamato Sputnik V e sviluppato dagli scienziati del Centro di Epidemiologia e Microbiologia “Gamaleya”, il farmaco è commercializzato dal Fondo Russo per gli Investimenti Diretti. 

L’Ungheria è stato il primo paese europeo ad autorizzare la somministrazione del vaccino russo, in precedenza il preparato era stato autorizzato dalle autorità competenti di Emirati Arabi, Argentina, Bolivia, Serbia, Algeria, Palestina, Venezuela, Paraguay, Turkmenistan e Bielorussia ed Iran, dove si valuta la possibilità di una produzione in loco.

Fin dai primi giorni dalla sua presentazione il vaccino russo Sputnik V è stato visto con sospetto dalle autorità sanitarie europee. E’ stato definito un intruglio poco efficace ma soprattutto una manovra politica del governo di Putin per affermare la propria superiorità politica. Ma adesso dopo che Pfizer e AstraZeneca, aziende con cui l’Unione Europea aveva stretto contratti per la fornitura di milioni di dosi, non sono in grado di onorare i contratti le quotazioni dello Sputnik V sono aumentate notevolmente. Evidentemente le critiche mosse al vaccino si basavano solo su considerazioni di natura politica e non scientifica..

Per arginare la falla causata dalla mancanza di vaccini e il conseguente ritardo nella campagna di vaccinazione l’Unione Europea starebbe seriamente pensando di bloccare l’esportazione del vaccino negli altri paesi del mondo. Il quotidiano statunitense ‘Politico’, ha riferito ieri che l’Unione europea avrebbe introdotto oggi, venerdì 29 gennaio, un meccanismo per consentire agli Stati membri di bloccare le esportazioni di vaccini in tutto il mondo.

Secondo quanto riferito, il piano prevede che l’UE conceda autorizzazioni speciali per rendere possibile l’esportazione di vaccini. Tali permessi saranno concessi solo dopo essersi assicurati che i produttori abbiano consegnato dosi agli Stati membri corrispondenti alle quantità definite in sede di accordi di acquisto.

Da parte sua l’amministratore delegato di AstraZeneca Pascal Soriot in un colloquio telefonico con i rappresentanti della Commissione Europea ha dichiarato di fare il possibile per aumentare le dosi del vaccino che verranno consegnatenel primo trimestre dell’anno. Secondo il contratto AstraZeneca doveva fornire 80 milioni di dosi del vaccino nel primo trimestre 2021 ma per cause legate alla produzione l’azienda britannica aveva ridotto la fornitura a sole 31 milioni di dosi. L’azienda aveva inoltre dichiarato che prima avrebbe soddisfatto le richieste della Gran Bretagna dato che secondo  loro questo contratto sarebbe stato firmato tre mesi prima che quello con l’Unione Europea.

La campagna vaccinale in Italia ed in Europa continua a subire ritardi ed ancora una volta ci troviamo di fronte al problema di come il privato sia o no in grado di far fronte a situazioni emergenziali come quelle causate da una pandemia come questa. E’ chiaro che da un giorno all’altro non è possibile creare un sistema pubblico che permetta di sviluppare e produrre milioni di dosi di vaccini ma credo che dobbiamo porci la domanda se è ancora lecito lasciare il controllo completo della ricerca e della produzione di medicinali solo ad aziende private. Dopo le belle figure fatte da queste multinazionali della farmaceutica, che firmano contratti per la produzione di milioni di dosi di vaccino e poi non sono in grado di rispettare i propri impegni, bisognerà che prima o poi qualcuno inizi a pensare seriamente alla pubblicizzazione del settore farmaceutico.

Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info

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