CINQUE SOCIETÀ ITALIANE STABILITE NEL SAHARA OCCIDENTALE OCCUPATO DAL MAROCCO VIOLONO TUTTI I TRATTATI INTERNAZIONALI
Per il secondo anno consecutivo, il Centro di studi e documentazione, Ahmed Baba MISKE, vuole fare luce sul dibattito sul conflitto tra la Repubblica Saharawi e il Regno del Marocco, entrambi membri dell’organizzazione regionale dell’Unione Africana, e sulle attività economiche nel Sahara occidentale, ancora occupato dal Marocco.
Pubblicazione di un rapporto che elenca le società che sono stabilite o ancora operano nei territori occupati del Sahara occidentale.
Tale presenza e attività costituiscono flagranti violazioni del diritto internazionale e “crimini di colonizzazione”, in quanto non hanno ottenuto il consenso né della popolazione indigena del Sahara occidentale né del suo unico rappresentante, definito dall’ONU, il Fronte Polisario.
Il Sahara occidentale è stato classificato dalle Nazioni Unite come un “territorio non autonomo senza amministrazione”. Inoltre, il consulente legale delle Nazioni Unite, il Sig. Hans CORREL, nel suo parere del 2002, afferma che: “Il 14 novembre 1975, Spagna, Marocco e Mauritania hanno firmato una dichiarazione di principi sul Sahara occidentale a Madrid (Accordo di Madrid). A seguito di questa dichiarazione, i poteri e le responsabilità della Spagna, in quanto potere amministrativo del territorio, furono trasferiti a un’amministrazione tripartita temporanea. L’accordo di Madrid non prevedeva il trasferimento della sovranità sul territorio, né conferiva a nessuno dei firmatari lo status di potere amministrativo, status che la Spagna non poteva trasferire unilateralmente”.
Inoltre, le sentenze della Corte di giustizia dell’UE, in particolare quella del 27 febbraio 2018, hanno confermato e richiamato lo “status separato e distinto” del Sahara occidentale riconosciuto dall’ONU al Regno del Marocco.
Tutte queste decisioni e pareri legali ricordano che tali decisioni sono in linea con il parere legale dell’Unione africana pubblicato già nel 2015, che chiarisce lo status giuridico della Repubblica Sahrawi e del Regno del Marocco, sono separati. Ricorda che la presenza del Marocco è illegale nel Sahara occidentale, quindi, tutte le attività economiche, svolte dal Regno o da terzi, violano il diritto internazionale.
Dalle ultime sentenze della Corte di giustizia dell’UE, un buon numero di società hanno deciso di rispettare il diritto internazionale e ha cessato la propria attività nel Sahara occidentale occupato.
Infine, va notato che dopo la rottura del cessate il fuoco da parte del Marocco il 13 novembre 2020 e la ripresa della guerra, il Fronte Polisario e la RASD hanno dichiarato l’intero territorio del Sahara occidentale una zona di guerra. Ciò dovrebbe indurre più aziende a riconsiderare le proprie attività illegali nel Sahara occidentale.