LE ARMI NUCLEARI DIVENTANO ILLEGALI MA NON IN ITALIA
Le armi nucleari diventano illegali con il Trattato approvato dall’Onu nel 2017 e che entrerà in vigore il 22 gennaio 2021 grazie all’adesione dell’Honduras che ha consentito di arrivare a 50 paesi firmatari.
Nonostante i numerosi interventi in questa direzione di Papa Francesco, l’Italia purtroppo non è tra i Paesi che hanno ratificato il Trattato anche se difficilmente il nostro governo potrà ignorare la posizione internazionale contro le armi nucleari, perché si tratta del primo strumento legale che le vieta esplicitamente: sarà impedito specificamente l’uso, lo sviluppo, i test, la produzione, la fabbricazione, l’acquisizione, il possesso, l’immagazzinamento, il trasferimento, la ricezione, la minaccia di usare, lo stazionamento, l’installazione o il dispiegamento di armi nucleari.
Da mesi, tuttavia, 50 bombe nucleari statunitensi stoccate nella base di Incirlik in Turchia dovrebbero essere trasferite ad Aviano nella omonima base aerea e immagazzinate insieme agli ordigni già presenti.
“L’Italia – scrive Friulisera – è già il paese europeo con più armi nucleari americane e ben due basi. Con lo stoccaggio di quasi un centinaio di bombe nucleari la base aerea di Aviano (e con essa l’Italia) diventerebbe la prima in Europa per numero di ordigni nucleari custoditi. Una palese contraddizione rispetto all’articolo 11 della Costituzione recita “L’Italia ripudia la guerra” e la nostra adesione al trattato di non proliferazione nucleare (TPN).
Dall’estrema destra ai 5stelle, passando per il PD i “bisogni” militari degli Stati Uniti sono sempre ossequiosamente serviti anche a costo di trascinare tutto il Paese in una guerra fredda 2.0 che i nostri alleati rilanciano dai tempi in cui finì la prima”.
La Rete Italiana Pace e Disarmo e Senzatomica (membri italiani della International Campaign to Abolish Nuclear Weapons) festeggiano comunque il risultato ottenuto a livello internazionale anche grazie allo sforzo della società civile italiana e internazionale e si impegneranno fin da subito affinché il numero degli Stati aderenti al Trattato possa aumentare, a partire dall’Italia. «Siamo emozionati e felici non solo per il risultato ottenuto – commenta Lisa Clark, co-presidente dell’International Peace Bureau e coordinatrice delle iniziative di disarmo nucleare per la Rete Italiana Pace e Disarmo – ma anche che la cinquantesima ratifica arrivi proprio nell’anniversario della firma dello Statuto dell’Onu 75 anni fa. La campagna globale che ha portato all’approvazione del TPNW è stata portata avanti nello spirito di quello Statuto, con il desiderio di restituire democraticità alla suprema istituzione mondiale».
«Il nostro lavoro non è finito – aggiunge Daniele Santi, presidente di Senzatomica – La nostra campagna si impegnerà ancora di più al fianco di ICAN e di RIPD per far crescere ulteriormente la rete di solidarietà di azioni che, con i giovani in prima linea, incoraggi l’Italia a stare dalla parte giusta della storia. A tal fine è in cantiere una versione aggiornata della nostra mostra che speriamo possa essere inaugurata nel 2021».
Già dal 2017 in Italia è stata promossa la mobilitazione “Italia, ripensaci” che punta a far cambiare idea a Governo e politica italiani finora rimasti al fuori, per scelta, da questo percorso di disarmo nucleare. La Rete Italiana Pace e Disarmo e Senzatomica ritengono «che l’Italia dovrebbe liberarsi dalle pressioni ed indicazioni provenienti dalla Nato e dagli Stati Uniti, che mirano a tenerla sotto il loro ombrello nucleare. Va ricordato infatti che nel nostro Paese sono presenti circa 50 testate nucleari statunitensi (nelle basi di Ghedi ed Aviano)».