SENZA LA CHIUSURA TOTALE DI FABBRICHE, CANTIERI E CENTRI COMMERCIALI LA PANDEMIA NON SI FERMERÀ MAI
Nessuno osa parlarne ma, è ormai chiaro a tutti che la maggioranza delle persone viene infettata sui luoghi di lavoro, quelli dove il lavoro si fa “in presenza” ovviamente.
Altrettanto chiaro che alla base della mortalità altissima in Lombardia c’è la famigerata legge Formigoni del 2015 che regala ai privati la maggioranza dei fondi pubblici destinati alla sanità, distruggendo la sanità di base.Ci siamo scandalizzati tutti per quella che i giornalisti “talk show”, (con un termine desueto anche in Spagna da una ventina d’anni) chiamano “la movida” che, sicuramente, è una delle occasioni più pericolose di contagio ma nessuno si azzarda ad un solo accenno alla chiusura totale delle attività produttive veramente non essenziali (escludendo solamente, per ovvi motivi, l’agro-alimentare).
Basterebbero 15 giorni di lockdown duro anche delle fabbriche (anche di armi, questa volta…) e delle aziende di logistica, oltre a bar e ristoranti, per rimettere la situazione sotto controllo. Noi tutti sappiamo che non oseranno mai farlo. Tutti i governi europei dipendono dalla finanza e dalla grande industria e lo stesso vale per i “giornalisti” che in Italia, ormai lavorano al 90% per gli Agnelli e, in caso contrario sono degli invisibili…
Questa è l’Europa che abbiamo. Non è quella che immaginavamo ma, bisogna prenderne atto e trarne le dovute conclusioni.
Che il settore pubblico o, la maggioranza dei politici ormai lavori per finanziare le imprese private è ancor più palese in campo sanitario.
Non c’è alcuna discontinuità o, differenza di politica sanitaria tra destra e “sinistra” PD soprattutto nella sanità, che assorbe la maggioranza degli investimenti pubblici e, per questo è assaltata dai gruppi finanziari privati.
In questo intreccio di interessi il bene della comunità avrà sempre la peggio.
Del resto uno dei capisaldi del neoliberismo è privatizzare sempre di più i beni comuni, quelli che, per diritto naturale dovrebbero essere a disposizione di tutti.
Ha destato grande scalpore la quotazione alla Borsa di Wall Street dell’acqua ma, io mi ricordo che, le prime privatizzazioni della gestione delle reti idriche vennero fatte, ormai una quindicina di anni fa, proprio nell’Emilia Romagna guidata dal PD ed, ovviamente, con risultati disastrosi. Beh loro si dovrebbero ricordare che in Bolivia, proprio dalla guerra dell’acqua, nacque il MAS di Evo Morales. Noi italiani siamo intorpiditi, fancazzisti e, caratterizzati da quell’individualismo spinto che sfiora la sociopatia. Avrete buon gioco ancora per altri anni finché non sarà la disperazione a farci ragionare.