CORONA VIRUS: L’ITALIA AL PRIMO POSTO AL MONDO PER MORTI IN RAPPORTO ALLA POPOLAZIONE
Il nostro paese registra un triste record: il maggior numero di morti al mondo in rapporto alla popolazione nella pandemia da corona virus in corso.
Secondo i dati della Johns Hopkins University l’Italia è prima al mondo per il numero di morti per Covid-19 in rapporto agli abitanti. Secondo i dati della JHP, che gestisce un contatore mondiale della pandemia tra casi e decessi, in Italia risultano 111,23 decessi ogni 100mila abitanti. Al secondo posto figura nella classifica la Spagna con 104,39 morti ogni 100mila abitanti, la Gran Bretagna con 99,59 decessi ogni centomila abitanti e gli Stati Uniti con 94,97.
Questi dati dovrebbero farci riflettere. Perché il nostro paese ha ottenuto questo poco ragguardevole record mondiale? I motivi sono molti: la carenza di personale medico, la riduzione dei posti letto e delle sale di terapia intensiva negli ospedali, la mancanza di un piano pandemico, i tagli alle risorse destinate alla sanità pubblica, la sempre maggiore propensione dei nostri governanti a delegare le cure a strutture private, la regionalizzazione della sanità e molto altro ancora.
Da non trascurare poi gli errori che il governo ha fatto nei mesi estivi, quando non ascoltando chi dava per certa una ricaduta della pandemia nei mesi autunnali ed invernali, ha permesso a milioni di persone di fare, in un certo senso, ciò che volevano. Come sappiamo tutti in estate i cordoni del controllo sono saltati e molte persone, stanche per le restrizioni dei mesi precedenti, si sono date alla pazza gioia. Il risultato è stato che il virus, lontano dall’essere sconfitto, ha avuto la possibilità di diffondersi tra la popolazione.
Ricordo inoltre quando i nostri governanti, tronfi di orgoglio, affermavano che l’Italia era stata definita dall’OMS un esempio nella lotta al virus. Io che ho sempre tenuto d’occhio i dati della pandemia a livello mondiale mi domandavo come il nostro paese potesse essere definito un esempio dato che i contagi ed i decessi aumentavano. Comparavo i nostri dati con quelli di paesi del terzo mondo come Cuba, dove i decessi non raggiungevano le cento unità, e mi rendevo conto che qualcosa non tornava.
Davo la colpa al nostro voler essere sempre primi anche quando oggettivamente risulta difficile esserlo, ma se era l’OMS a dirlo continuavo a non capire. Adesso, dopo aver appreso, che il nostro paese non aveva un piano pandemico e che il direttore aggiunto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità è un italiano che aveva lavorato presso il Ministero della Salute tutto risulta più chiaro. Secondo l’inchiesta della trasmissione televisiva Report il nostro paese non aveva un piano pandemico aggiornato che doveva servire a dare tutte quelle direttive al personale medico in caso di una pandemia oltre a predisporre scorte di materiali di protezione. Il nostro piano pandemico era un semplice copia ed incolla di quello redatto nel lontano 2006.
I dati oggi dimostrano che nel nostro paese non ha funzionato nulla nella prima ondata della pandemia e nella seconda i deficit non sono stati sanati, sembra che la storia in Italia non insegni mai niente. Infine se poi nelle trasmissioni televisive gli invitati, compresi noti giornalisti, continuano ad assolver il nostro governo e l’opposizione, che a parte sbraitare e indignarsi per non poter festeggiare il Natale con infiniti banchetti non è in grado di proporre soluzioni, la maggior parte delle persone continueranno a pensare che le cause di tutti questi decessi vadano ricondotte al cinico fato.
Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info