Il programma del Pentagono prevede la costruzione di circa 500 B61-12, con un costo stimato di circa 10 miliardi di dollari (per cui ogni bomba viene a costare il doppio di quanto costerebbe se fosse costruita interamente in oro). È stato ufficialmente annunciato che la produzione in serie della nuova bomba nucleare comincerà nell’anno fiscale 2022, che inizia il 1° ottobre 2021 (ossia tra undici mesi). Non si sa quante B61-12 verranno schierate dagli Usa in Italia, Germania, Belgio e Olanda per sostituire le B61 il cui numero effettivo è segreto. Foto satellitari mostrano che sono stati effettuati lavori di ristrutturazione nelle basi di Aviano e Ghedi in preparazione dell’arrivo delle nuove bombe nucleari, di cui saranno armati gli F-35A della US Air Force e, sotto comando Usa, quelli dell’Aeronautica italiana.
In quale situazione si troverà l’Italia, una volta che saranno schierati sul proprio territorio gli F-35A pronti all’attacco nucleare con le B61-12, è facilmente prevedibile. Quale base avanzata dello schieramento nucleare Usa in Europa diretto principalmente contro la Russia, l’Italia si troverà in una situazione ancora più pericolosa. Dipenderà ancor più di prima dalle decisioni strategiche prese a Washington, che comportano scelte politiche ed economiche lesive della nostra sovranità e dei nostri reali interessi nazionali. Dovrà accrescere la spesa militare dagli attuali 26 a 36 miliardi di euro annui, cui si aggiungeranno secondo i piani oltre 60 miliardi stanziati a fini militari dal Ministero dello sviluppo economico e tratti (più gli interessi) dal Recovery Fund.
L’Italia violerà ancor più di prima il Trattato di non-proliferazione, al quale ha aderito nel 1975 impegnandosi a «non ricevere da chicchessia armi nucleari né il controllo su tali armi, direttamente o indirettamente». Rifiuterà ancora di più il recente Trattato Onu sulla abolizione delle armi nucleari, che stabilisce: «Ciascuno Stato parte che abbia sul proprio territorio armi nucleari, possedute o controllate da un altro Stato, deve assicurare la rapida rimozione di tali armi».http://www.farodiroma.it/la-bomba-in-testa-sempre-piu-atomiche-in-italia/