COLOMBIA: SALGONO A 261 I LEADER SOCIALI UCCISI DALLE BANDE PARAMILITARI
Romelio Ramos Cuetia, un leader della comunità indigena di 31 anni, è stato assassinato da ignoti nella zona rurale del comune di Suárez, nel nord del dipartimento colombiano di Cauca. L’uomo indigeno era originario del villaggio di Paletón nel comune di Jambaló e viveva nel villaggio di Alejandría della riserva di Cerro Tijeras, dove lavorava come agricoltore.
Secondo il coordinamento per i diritti umani dell’Associazione dei Cabildos indigeni del Norte del Cauca (ACIN), la vittima si trovava a Suárez, dove era a una festa con la sua famiglia e lì è stato visto per l’ultima volta vivo.
Il corpo dell’indigeno è stato ritrovato con colpi di arma da fuoco su una strada, in un settore noto come El Amparo, a due chilometri e mezzo dall’area urbana del comune di Suárez. La vittima era il padre di due bambini ed era parte attiva della vita comunitaria nella Riserva di Jambaló. Al momento è stato escluso che si sia trattato di un caso di furto, poiché la moto del giovane è stata ritrovata e così il resto dei suoi averi.
Le autorità indigene locali hanno assunto le indagini su questo crimine e hanno assicurato che la situazione umanitaria nei territori settentrionali del Cauca continua ad essere critica.
Secondo l’ACIN, le minacce e le intimidazioni si stanno materializzando in omicidi nelle diverse comunità.
Solo nel mese di novembre sono stati denunciati almeno quattro omicidi nei territori indigeni e fino ad ora quest’anno, nella riserva di Cerro Tijeras, sono noti almeno otto omicidi, senza contare gli altri eventi registrati nel resto del comune di Suarez.
Da parte sua, l’Istituto di ricerca per lo sviluppo e la pace (Indepaz) ha riferito che, contando Ramos Cuetia, ci sono 261 leader indigeni e difensori dei diritti umani uccisi durante il 2020 in Colombia.
Fonte: TeleSUR