GLI STATI UNITI SANZIONANO UNA AZIENDA CINESE PER AVER COLLABORATO CON IL VENEZUELA
Il ministro degli Esteri della Repubblica, Jorge Arreaza, ha inviato una dichiarazione alla comunità internazionale sul clamoroso rifiuto del governo bolivariano alle azioni illegali compiute dall’amministrazione statunitense alla società tecnologica China National Electronics Import & Export Corporation (CEIEC). “Il Venezuela denuncia le azioni illegali del governo Usa per aver imposto misure coercitive alla compagnia di tecnologia cinese CEIEC, al fine di incidere sui progetti di sviluppo alla vigilia delle elezioni parlamentari su 6-D” ha denunciato il ministro. La CEIEC è stata sanzionata dall’Office of Foreign Assets Control (OFAC) del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti, dove i suoi beni e alleati nel paese nordamericano sono stati trattenuti e inviati per la liquidazione prima del 14 gennaio 2021.
L’accusa di Washington è che la società cinese ha fornito al governo del Venezuela software, formazione e hardware che hanno danneggiato le persone. “Il CEIEC ha fornito software, formazione e competenza tecnica alle entità del governo venezuelano, che è stato successivamente utilizzato contro il popolo del Venezuela”, si legge nella dichiarazione del Dipartimento del Tesoro.
Al quale il ministero degli Affari Esteri di Caracas ha risposto: “Nonostante questi tentativi di generare ansia e di attaccare il funzionamento delle istituzioni pubbliche attraverso diverse varianti di blocco e persecuzione, il Governo della Repubblica Bolivariana del Venezuela continuerà a dimostrare che non sarà intimidito da alcun azione, per quanto perversa io sappia che sia”.
Il presidente uscente Trump insiste con la politica delle sanzioni nel tentativo di far crollare il governo bolivariano di Caracas e il 21 settembre, dopo che Washington aveva introdotto nuove sanzioni contro il presidente venezuelano Nicolas Maduro per la cooperazione con l’Iran, così come misure simili contro il ministero della Difesa iraniano e altri funzionari legati ai programmi missilistici e nucleari del paese, Caracas ha bollato le azioni statunitensi come “aggressione”. “Questa nuova azione contro il multilateralismo conferma che l’élite al potere degli Stati Uniti non ha alcun rispetto per le decisioni congiunte necessarie per preservare la pace e la sicurezza internazionali”, ha denunciato Arreaza segnalando che la campagna elettorale di Trump era volta ad abbracciare l’America Latina. Una politica analoga a quella attuata contro Cuba, uno stretto alleato del Venezuela, che subisce un embargo commerciale degli Stati Uniti dagli anni ’60, con il blocco delle tranzazioni Wester Union attraverso le quali i cubani che lavorano all’estero mantengono le loro famiglie e il divieto d’importare in USA rum e sigari cubani nonché la proibizione ai viaggiatori statunitensi di soggiornare negli hotel statali cubani.
“La mia amministrazione – ha detto recentemente Trump – è con tutti i cittadini di Cuba, Nicaragua e Venezuela nella loro lotta per la libertà… e lavoriamo per il giorno in cui questo diventerà un emisfero completamente libero… Accadrà quanto prima. Molte cose stanno succedendo in questo momento non posso parlarvene, ma lo farò presto. Washington e alcuni paesi occidentali hanno dato sostegno a Guaidò e imposto sanzioni al Venezuela e congelando i suoi beni all’estero. Maduro ha accusato l’Occidente di usare le sanzioni per spodestarlo, e di appropriarsi dei beni del Venezuela e le risorse di petrolio e gas.
Russia, Cina, Turchia e altre nazioni non allineate sostengono invece Maduro come legittimo presidente del Venezuela.